Brunello di Montalcino

Biondi Santi

1955: il Miglior vino al mondo del XX Secolo

Focus

Miglior vino al mondo

Le bottiglie di Brunello di Montalcino Biondi Santi sono delle opere d’arte. Fortunati chi ha delle bottiglie in cantina, individiati chi le stappa.

Più passano gli anni meglio il vino migliora, e questo è sicuramente uno dei casi più evidenti: il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi 1955 è stato nominato il miglior vino del ventesimo secolo. L’unico italiano presente fra i 12 migliori vini selezionati da Wine Spectator: la più importante rivista di vino nel mondo.

Il Brunello di Montalcino così come lo conosciamo oggi, è un’invenzione della famiglia di nobili Biondi Santi. Infatti fu Clemente Santi il primo a cui la storia riconosce il merito di aver ricercato e individuato i migliori cloni. Farmacista di professione, decise di lasciare il proprio lavoro per dedicarsi alla sua passione, una scelta controcorrente che lo ha premiato con premi internazionali: vinse il prestigioso riconoscimento all’esposizione universale di Parigi per il suo Moscadello e con 2 medaglie d’argento per il suo “vino rosso scelto (Brunello) del 1865” in occasione della Fiera Agricola di Montepulciano.

Una lunga storia di successi

Il successo iniziato da Clemente è stato portato avanti dal nipote Ferruccio Biondi Santi che, con passione e determinazione, ha continuato il lavoro del nonno sperimentando la vinificazione del sangiovese in purezza e studiando l’evoluzione in botte.
Il successo fu tale che molte famiglie della zona iniziarono la produzione, contribuendo a creare e divulgare questo vino così forte, vivace e sapiente. A partire dagli anni ’50 si iniziarono a stilare i disciplinari di produzione, la cui prima edizione risale al 1966. La DOCG arriva nel 1980. Una lunga carriera per il territorio e soprattutto per la tenuta “Il greppo”, della famiglia Biondi Santi. Ci sono delle annate che sono risultate particolarmente idonee alla produzione dell’edizione Riserva. Fortunatamente molte di loro si trovano ancora in commercio.
Tra i premi collezionati nel corso della carriera, il Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva è stato selezionato da Bibenda nel 2012 come vino simbolo dell’Italia e dei 150 anni dell’Italia Unita.
Verticale delle Riserve:
1888, 1891, 1925, 1945, 1955, 1964, 1968, 1970, 1971, 1975, 1981, 1983, 1985, 1987, 1988, 1990, 1995, 1997, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012, 2015 e 2016.

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Da stappare

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Brunello Biondi Santi

I più venduti

I grappoli di Sangiovese Grosso sono selezionati raccolti manualmente. Segue un affinamento, in botti di rovere di Slavonia, per almeno 3 anni e un affinamento in bottiglia di almeno 4 mesi.

Un vino importante, strutturato, morbido e.. longevo: una garanzia!

La Riserva Biondi Santi

La migliore tipologia per sfidare il tempo è la riserva, sviluppata per questo scopo fin dai giorni della raccolta delle uve. I vini Riserva sono raccolti dai vigneti che hanno oltre 25 anni d’età e solamente nelle annate ritenute adatte. Maturano per 36 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia, una garanzia per la longevità del vino.

La riserva sprigiona tutta l’evoluzione che il tempo le ha conferito. Si svela con estrema eleganza regalando emozioni che solo la sua lunga esperienza può trasmettere. È stata chiusa per molti anni, il minimo che si può fare è concederle il tempo necessario per garantirle una lenta contaminazione con l’ossigeno. Uno scambio morbido, lento, fluido. Come suggeriva Franco Biondi Santi occorre aprire la riserva con almeno otto ore in anticipo. Si consiglia inoltre di portare la bottiglia in verticale con almeno 24 ore di anticipo, in modo che i residui abbiamo modo per depositarsi nel fondo.

Al momento della degustazione, versare in ampi calici in modo da proseguire la contaminazione con l’ossigeno. Una leggera rotazione del calice consente di sperimentare un’esplosione di note e profumi che delizieranno il naso, appagheranno il palato ed esalteranno i sensi.