Descrizione
Se volessimo trovare un paragone calcistico, la rivalità tra Barbera d’Alba e d’Asti potrebbe ricordare quella tra Milan e Inter. Due squadre di primo piano, che condividono città e stadio. Barbera d’Alba e d’Asti sono vini sostenuti da tifoserie altrettanto sfegatate. Le differenze, va detto, esistono tra i due vini ma non sono cosଠdeterminanti come molti appassionati sommelier vorrebbero far credere. Questo perchà la Barbera è un’uva estremamente versatile e i vini che vi si ottengono si prestano a mille diverse lavorazioni. Sono buoni nella versione più semplice, lavorati solo in acciaio. Diventano interessanti se il produttore fa uso di legno, che sia botte grande o barrique non conta. Sono buone le Barbera tradizionali con una punta di effervescenza. Sono infine piacevolissime le versioni più moderne, rigorosamente ferme e gentili. Insomma, le Barbera sono perfette per essere raggruppate in selezioni come questa che mettono in evidenza le diverse sfumature del vitigno. Qui, per esempio, troviamo due Barbera d’Asti, La Malandrona e la Rosina di Gagliardo, una Barbera d’Alba di Orlando Abrigo, ma soprattutto una Nizza DOCG, considerata la punta di diamante della Barbera piemontese, proposta da Prunotto. Difficile immaginare un poker di grandi bottiglie come queste.