Descrizione
Una scelta stilistica, quella operata da Poderi Gianni Gagliardo, che ricorda molto quella fatta da molti vigneron in Borgogna. Qui lo Chardonnay viene affinato a lungo sulle sue fecce fini, mantenute in costante movimento attraverso dei ripetuti interventi manuali. Nel caso di questo Roero Arneis, dopo una pigiatura particolarmente soft e una fermentazione in acciaio a temperatura controllata, il vino viene affinato “sur lie”, e le fecce sono costantemente mantenute in movimento perchà cedano aromi e profumi suadenti. Rispetto a quelli prodotti dai cugini d’Oltralpe, questo bianco piemontese risulta più fresco e profumato. Si evita, infatti, di fargli svolgere la conversione malolattica, preservando la naturale acidità dell’uva. Il risultato è un vino di grande piacevolezza che gioca sui toni della frutta fresca, dalla pesca alla pera e la mela.